Dopo la pubblicazione dell'articolo sulla riqualificazione del tetto (che puoi trovare qui se ti interessa: Isolamento del tetto: fresco d’estate e caldo d’inverno) in molti mi hanno chiesto un approfondimento sul tema: tetto in legno struttura
Una struttura tetto in legno viene di solito utilizzata nelle:
- ristrutturazioni edilizie in modo che il peso della copertura non aggravi eccessivamente le pareti
- nei nuovi edifici in legno
L'interesse per il legno è sempre più diffuso per le sue caratteristiche estetiche, strutturali e di sostenibilità ambientale.
Tetto in legno: struttura
Solitamente l'elemento strutturale di un tetto in legno è composto da travi in legno.
Se queste sono disposte parallele al colmo vengono chiamate terzere e sono appoggiate a delle capriate.
Nel caso in cui le travi sono "perpendicolari" al colmo si installa una trave di colmo; anche questa se troppo lunga può essere sorretta da capriate.
Sopra le travi si colloca il tavolato dello spessore di circa 30 mm.
Sopra il tavolato - secondo le indicazioni dello strutturista - potrebbe essere necessario installare una piastra dentata per l'irrigidimento della struttura.
Tenuta all'aria
Dopo il tavolato è necessario installare uno strato di tenuta all'aria
Nel caso dei tetti in legno lo strato di tenuta all'aria viene realizzato con un telo tenuta all'aria e freno vapore.
Questa membrana garantisce all'aria di non insinuarsi direttamente attraverso l'isolante.
E la sua capacità di freno a vapore permette al vapore di non entrare "troppo rapidamente" e in maniera "troppo massiccia" all'interno dell'isolante termico.
Nel caso in cui non ci fosse lo strato di tenuta all'aria si determinerebbe, in inverno, l'ingresso all'interno degli strati dell'aria calda e carica di umidità che condenserebbe sul lato freddo dell'isolante.
Per questa ragione per evitare muffe in casa, soprattutto quelle nascoste e non visibili, è indispensabile garantire la tenuta all'aria.
Per approfondire il tema della tenuta all'aria ti consiglio di vedere questo articolo:
Tenuta all’aria: tutto quello che devi sapere
Coibentazione tetto in legno
Sempre nell'articolo Isolamento del tetto: fresco d’estate e caldo d’inverno avevo già dedicato un paragrafo al perché fosse necessario coibentare un tetto in legno e quale fosse il materiale più idoneo.
Se fino a poco tempo fa bastavano pochi centimetri di isolamento attualmente la normativa è diventata molto stringente a riguardo.
Questa scelta del legislatore è dovuta all'impegno strettamente connesso con il risparmio energetico e l'attenzione ai cambiamenti climatici.
In estrema sintesi: maggiore è l'isolante termico meno è il trasferimento di calore verso l'esterno maggiore sarà il comfort e il risparmio energetico ed economico conseguente.
Per un tetto in legno è importante anche il tema dello sfasamento dell'onda termica.
I materiali coibenti più densi servono proprio a compensare l'assenza di "massa" e aiutare la copertura a "sfasare" / posticipare l'onda termica estiva.
I materiali più utilizzati nei tetti in legno per questa finalità sono:
fibra di legno
fibra di canapa
fibra di cocco
cellulosa (con opportuni elementi di confinamento)
Lo strato di ventilazione di un tetto in legno
La finalità del tetto ventilato è quella di creare una ventilazione sotto la finitura esterna che serve a proteggere gli strati sottostanti dall'acqua meteorica.
La finitura viene distaccata dagli strati sottostanti di circa 5-6cm permettendo il continuo passaggio d'aria.
In estate questa intercapedine aiuta lo smaltimento di calore della finitura riducendo l'ingresso di calore all'interno degli ambienti.
Nei periodi di disgelo la funzione dell'intercapedine è quella di mantenere alla stessa temperatura tutta la finitura esterna per evitare l'effetto "diga d'acqua". Nei tetti senza ventilazione nei periodi di disgelo avviene questo fenomeno:
la porzione di tetto con la finitura senza ventilazione permette la trasmissione di calore dalla stratigrafia direttamente alla finitura permettendo il disgelo della neve. La linda (che è la parte terminale della copertura in aggetto rispetto alla facciata) rimane fredda perchè a "contatto" con l'aria fredda sia nella sua parte inferiore che superiore che rimane piena di neve. L'acqua disciolta di prima una volta arrivata vicino alla linda incontra la neve e incomincia a ghiacciarsi. Questo ghiaccio determina un effetto diga e l'ulteriore acqua proveniente dal tetto forma un ristagno che, superata una certa quantità, si insinua sotto la finitura per poi percolare all'interno della stratigrafia.